Storia della città
La leggenda popolare attribuisce la nascita di Girona a Gerione, personaggio mitologico che, una volta attraversato l’Oceano Atlantico, tentò di dare origine ad altre città nella penisola iberica. Ma venne fermato e annientato da Ercole.
Le fonti storiche attestano la presenza degli Iberici sulle colline e le alture cittadine fino alla seconda guerra punica. Con l’arrivo dei Romani la pianta urbana non assunse completamente la tipica conformazione romana, per via dell’irregolarità del terreno.
L’arrivo dei cristiani nel quarto secolo dopo Cristo causò dei martiri, dovuti all’intolleranza dei Romani al nuovo culto prima dell’Editto di Costantino. Quasi contemporaneamente, la fine dell’impero di Roma causò le invasioni barbariche, che in Spagna volle dire l’arrivo dei Visigoti.
L’inizio della multiculturalità si ebbe con la caduta dei Visigoti, arrivati dall’Europa continentale, e l’arrivo degli Arabi che risalirono la Spagna dalla meridionale Andalusia. Tuttavia, la cultura musulmana non si impiantò perché fu scardinata da Carlo Magno, che impose la sua visione culturale e politica a Girona.
Nel Basso Medioevo crebbe di importanza la comunità ebrea e la scuola cabalistica, favorita dalla presenza del Gran Rabbino della Catalogna. Tuttora si possono visitare i luoghi e le residenze ebree nel Ghetto Ebraico. Anche questa cultura, però, perse progressivamente importanza fino a scomparire nel XV secolo, perseguiti dai castigliani.
La storia recente di Girona registra un episodio cruento per la città, quando nei primi anni dell’Ottocento le truppe napoleoniche assaltarono il centro catalano, attaccando le mura medievali. La capitolazione di Girona è testimoniata dalla Devesa, grande giardino di stampo francese voluto da Napoleone.
L’attuale Girona è un mix di testimonianze storiche, rintracciabili attraverso i monumenti, e modernità. L’università è il principale polo culturale che conserva gelosamente la lingua catalana.
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